Emozionante La Traviata a Taormina
EMOZIONANTE LA TRAVIATA DI VERDI A TAORMINA
Emozionante la Traviata di Verdi a Taormina. Scroscianti applausi del pubblico hanno premiato la musica le interpretazioni e lo spazio scenico che hanno determinato la buona riuscita della "Traviata".
Applausi e grande entusiasmo al Teatro Antico di Taormina per "La Traviata" di Giuseppe Verdi. L’opera è stata inserita nel programma della terza stagione di Mythos Opera Festival. La composizione di Verdi suddivisa in tre atti, fa parte della "Trilogia popolare" insieme a "Il Trovatore" e "Rigoletto" ed è stata rappresentata per la prima volta nel 1853. Essa è tratta dal romanzo di Alexander Dumas figlio la signora delle camelie. Racconta la travagliata storia d’amore tra la cortigiana Violetta e il giovane Alfredo Germont: un amore che è destinato ad essere contrastato prima dal padre di lui e poi dalla malattia di lei. Nel suggestivo scenario del Teatro Antico di Taormina, ha diretto l’opera Nino Strano con l’assistente René Fiorentini, dopo aver già collaborato alla regia di "Cavalleria Rusticana". Quest’ultima è andata in scena a Caltagirone, come primo appuntamento della stagione di Mythos Opera Festival. L’approccio dei due registi è stato di tipo tradizionale. Strano coadiuvato dall’assistente Fiorentini ha diretto cercando di rispettare il più possibile la visione di Verdi, portando, quindi, in scena uno spettacolo tipico nella sua originalità. La regia si è anche focalizzata sulla gestualità. Gli artisti, infatti, sotto le indicazioni del regista, si sono concentrati sul movimento del corpo e delle mani.
Ha diretto l’Orchestra Filarmonica della Sicilia, il Maestro Stefano Romani, mentre Alessandra Pipitone ha diretto il Coro Lirico Mediterraneo. Il Maestro Romani nonostante fosse per una nuova esperienza a dirigere l’orchestra è riuscito a stabilire una buona unione d’insieme con i musicisti, dirigendo con molta attenzione l’opera coinvolgendo cantanti e pubblico. Egli ha condiviso la volontà dei registi di rispettare la visione dell’opera voluta da Verdi, dirigendo, comunque, una partitura che è riuscita sempre a suscitare nuove emozioni nel pubblico.
A calcare le scene nel ruolo della protagonista Violetta, la soprano tedesco-polacca Aleksandra Buczek. L’artista si è approcciata con molto entusiasmo al ruolo, che ha visto interpreti di alto livello, come Maria Callas ed altre famosissime stelle della scena lirica. La Buczek è riuscita a interpretare una Violetta molto presente nella recitazione e vocalità. Grazie alle sue abilità da soprano, Buczek ha rispettato la personalità vocale del personaggio, la cui psicologia, così come voluto da Verdi, richiede tre tipi interpretazione diversi nei tre atti: nel primo l’interpretazione di un soprano leggero, per evidenziare la personalità della donna evanescente di facili custumi; nel secondo la vocalità di un soprano lirico, per rappresentare la donna innamorata che deve rinunciare all’amato; e nel terzo il ruolo vocale di un soprano drammatico, per mostrare la donna in punto di morte che compie l’ultimo gesto d’amore. La gestualità della Buczek ha accompagnato per tutta l’opera una vocalità di spicco a tratti intensa. L’artista è riuscita a rendere con gesti semplici e controllati la drammaticità del personaggio, aiutandosi con un’espressività convincente. Ella ha mantenuto una buona caratterizzazione del personaggio in ogni sua sfaccettatura, fino al culmine della scena finale, in cui si lascia cadere a terra nel momento della morte di Violetta.
A impersonare Alfredo Germont, il giovanissimo Federico Parisi, originario di Gaggi, località in provincia di Messina. Parisi è riuscito a convincere il pubblico nel ruolo del giovane innamorato, guadagnandosi gli applausi nella celebre aria "De’ miei bollenti spiriti" nel secondo atto. Al termine dell’esecuzione di questa aria, Parisi è riuscito a convincere il pubblico e con la sua tecnica virtuosa riuscendo a esprimere i sentimenti di un uomo innamorato perdutamente della sua donna.
Andrea Sari ha impersonato il padre di Alfredo, Giorgio Germont, che è stato molto apprezzato dal pubblico. Egli è riuscito a trasmettere grande empatia nel pubblico interpretando gli impulsi di un padre preoccupato, deluso e dispiaciuto, rendendo così al meglio la personalità a lui assegnata da Verdi. Infatti, nonostante Giorgio Germont sia l’antagonista principale alla storia d’amore fra i due protagonisti, nella maggior parte dell’opera, Sari è riuscito a rappresentare la sua sfera emotiva al completo; in tal modo, il pubblico è stato capace di identificarsi con Germont e a comprendere a pieno le sue azioni e motivazioni.
La scenografia scelta è risultata essere essenziale, ma efficace. I cambi scena nelle pause degli atti sono stati ridotti al minimo, rendendo con semplicità i diversi luoghi d’azione della scena. È bastato un tavolo con sopra delle bottiglie e dei bicchieri e qualche sedia per descrivere il salone dove interagiva Violetta, così come un velo bianco è stato sufficiente a focalizzare il letto di morte della protagonista. A dominare la scena durante tutta l’opera, però, sono state delle cornici poggiate sul palco. Esse hanno rappresentato l’idea che l’opera sia uno sguardo sulla vita dei personaggi, le cui vicende possono essere seguite guardando attraverso dei quadri in oro.
Grande riconoscimento ai giovani musicisti dell’Orchestra Filarmonica della Sicilia e il Coro Lirico Mediterraneo, diretti rispettivamente da Stefano Romani e da Alessandra Pipitone. Le coreografie, realizzate da Elisa Laviano con la collaborazione del maestro Antonio Lombardo, sono state caratterizzate da un’assoluta eleganza. La Laviano spiega: «Non è l’abito a renderci più eleganti, se ci pensate bene non dipende da ciò che indossiamo. L’eleganza è un atteggiamento, un’attitudine». Concetti trasmessi nella splendida coreografia del brindisi, che apriva il primo atto, e in quelle delle zingarelle e matadors, della fine del secondo atto. I costumi, infine, portano la firma di Angela Chezzi. Scroscianti applausi del pubblico hanno premiato la musica le interpretazioni e lo spazio scenico che hanno determinato la buona riuscita della Traviata. Il capolavoro verdiano tornerà in scena il 21 ed il 28 agosto al Teatro di Verdura di Palermo. Il prossimo appuntamento con il Mythos Opera Festival è per il 29 luglio al Teatro Antico di Taormina con il dittico verista "Cavalleria Rusticana" e "Pagliacci" con la regia di Roberto Cresca.
IL CAPOLAVORO VERDIANO TORNERÀ IN SCENA IL 21 ED IL 28 AGOSTO AL TEATRO DI VERDURA DI PALERMO.
Valentina Reito, INFORMASICILIA, 23 luglio 2019
"La Traviata" estiva al Teatro Greco di Taormina
"La Traviata" estiva al Teatro Greco di Taormina, per la terza edizione di Mythos Opera Festival, è un richiamo imperdibile per il pubblico, che ieri sera ha applaudito un cast quasi tutto siciliano, ad eccezione del soprano polacco Aleksandra Buczek, star della serata, una Violetta molto convincente, soprattutto nel secondo atto, accanto al baritono Andrea Sari, bella figura e bella voce per Giorgio Germont.
La scena è al risparmio e i fregi che furono di antichi palazzi, caduti a terra, diventano simbolo di uno splendore che va a morire, come la povera protagonista del capolavoro verdiano.
Gli appuntamenti adesso sono "Cavalleria Rusticana" e "Pagliacci" il 29 luglio, poi l'"Aida" il 12 agosto.
GAZZETTA DEL SUD, 23 luglio 2019